giovedì 27 settembre 2012

La focaccia messinese




 
Volevo tornare bambino, a quando andavo in Sicilia a trovare mio nonno e, nelle caldi sere d’estate, quando un albero di eucalipto riempiva l’aria del suo profumo, spesso e volentieri mangiavamo questa focaccia. Ricordo ancora le teglie enormi in rosticceria, il profumo che mi faceva gorgogliare lo stomaco e l’ansia di arrivare a casa e mangiarla calda. Ho provato a fare un salto nel tempo, trent’anni in pochi minuti e come per incanto sono tornato lì.  Quando l’ho tolta dal forno il mio viso ha fatto la stessa espressione di quando m’imbambolavo davanti le vetrine della rosticceria e, quando ho assaggiato il primo pezzetto, per la prima volta dopo trent’anni, mi si è aperta una finestra spazio temporale.  Adoro la potenza evocatrice del cibo, nel bene e nel male.

Dosi per una teglia da forno:

1 kg. di pasta per pizza (per ogni chilo di farina, 500 gr. di acqua, mezzo panetto di lievito di birra, qb di sale)
1 cespo di scarola riccia
10,15  acciughe sottolio
400 gr. di Tuma (tipico formaggio siciliano) – in alternativa Edamer
250 gr. di fiordilatte (se si vuole avere l’effetto filante, ma nella ricetta originale non c’e’)
250 gr. di pomodori freschi
Olio evo qb
Pepe qb
Sale qb

Procedimento:

Stendete sulla teglia (usate la carta forno o oleatela) la pasta con le mani  e aggiungete gli ingredienti secondo questo’ordine: le acciughe, il formaggio, la scarola lavata e asciugata e infine i pomodori tagliati a cubetti. Concludete con un giro d’olio evo e sale (non troppo perche’ sul fondo ci sono le acciughe che danno sapore). Forno caldo a 230° gradi per circa mezz’ora. E’ veramente deliziosa! Buon appetito!













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